Presentazione libro Mons. Martina PDF Stampa E-mail

UN LIBRO RACCONTA VITA E OPERE DELLO STIMMATINO MONS. TARCISIO MARTINA
Il volume sarà presentato giovedì 25 febbraio 2010 a Ospedaletto di Gemona

DI sei anni fa l'uscita di una ponderosa opera biografica relativa a Tarcisio Martina, dovuta alle ricerche di un giovane storico pugliese, lo stimmatino padre Michele Curto. Ma un nuovo affettuoso omaggio dedicato a mons. Martina è uscito di recente a opera di uno stimmatino Udinese, padre Luigi Malamocco, missionario nelle isole Filippine. Si tratta di un'opera di 143 pagine, realizzata con l'intento di offrire a una più vasta platea di lettori un compendio della straordinaria esistenza del confratello Tarcisio Martina, l'autore che conobbe anche personalmente.

Accostandoci a quest'opera, si coglie subito nello stile di padre Luigi il piacevole brio di pennellate vive e vivaci che rafforzano il piacere della lettura, accompagnandoci per mano anche nelle fasi più drammatiche delle realtà raccontate.

Fin da bambino sentivo parlare in casa di un parentado straordinario: proprio i Martina. Il mio babbo aveva trascorso un periodo della sua infanzia dai cugini Martina a Ospedaletto di Gemona. La mamma di quei cugini e la mamma di mio padre erano sorelle; al tempo stesso, erano nipoti di quel mons. Pietro Cappellari, che fu arciprete di Gemona e Vescovo titolare di Cirene e Vescovo di Concordia dal 1872 al 1881; la sua personalità e la sua fede non mancheranno di esercitare un benefico influsso sulla formazione dei nipoti. Leccezionalità della famiglia Martina sta essenzialmente nel suo intenso spirito di carità, nella sua profonda fede cattolica e nella fervida partecipazione e dedizione dei suoi
membri a una vita di operosa religiosità. Eccone la concreta testimonianza: tre figli sacerdoti e una figlia suora. Il capo famiglia, Antonio, e la consorte Caterina, erano entrambi apprezzati insegnanti nella scuola di Ospedaletto. Crebbero sei figli, ed ecco i quattro votati alla vita religiosa: Michele, per 32 anni amatissimo parroco di S. Stino di Livenza, che si distinse per il suo eccezionale spirito di carità; alla sua morte, nel 1942, in pieno periodo bellico, parteciparono al suo funerale non meno di 10 mila persone.




Visita di Mons. Martina a Ospedaletto al rientro dalla Cina (archivio Sr. Ciriaca Gubiani   n. a Ospedaletto - m. a Peekskill U.S.A.)


Mons. Paolo, spirito altrettanto caritatevole fu, tra l'altro, prefetto degli studi nel Seminario di Pordenone; la sorella Anna, maestra pure lei, si consacrò al Signore nella Congregazione delle «Sorelle dei poveri di Santa Caterina da Siena», di cui divenne la quarta Superiora generale. Il più giovane dei fratelli, Luigi, classe 1898, morì sul Monte Tomba a soli 19 anni nel corso della Grande Guerra. La sorella Maria, pur essendo maestra, si prodigò accanto a don Michele e all'anziana mamma Caterina.

La prima guerra mondiale e l'opera missionaria in Cina, durata complessivamente 30 anni, segnarono, invece, la vita di mons. Tarcisio: due momenti densi di fede, di umanità, di coraggio. Nella dura guerra di trincea lo troviamo come Capitano degli Arditi; infiammato da un patriottismo di spirito risorgimentale,si distinse per eroismo,altruismo, umanità che gli valsero la definizione di "una delle più nobili figure dell'esercito italiano,"meritandosi alla fine ben tre medaglie d'argento e, personalmente dal Re del Belgio, le insegne di Cavaliere dell'Ordine di Leopoldo per i suoi atti di valore e di abnegazione. Ricordiamo,comunque,che l'oggetto più importante del suo bagaglio era.sempre, il breviario del sacerdote.
In Cina fu inviato dalla Santa Sede nel1925 con una comunicazione telegrafica che diceva:"Santo Padre benedice Martina primo Missionario Stimmatino in Cina."Successivamente, sempre dalla Santa Sede,venne nominato Prefetto Apostolico di Yshien.

Anni intensi di attività pastorale,mirando sempre ai più poveri e bisognosi,conquistando il cuore di tutti, fino a giungere vicino al martirio per il sostegno e la diffusione della sua incrollabile fede.

Sarà, infatti, con l'arrivo di Mao-Tse -Tung che il missionario friulano subirà la condanna all'ergastolo, subendo sofferenze fisiche e umiliazioni indicibli,ma sopportate sempre con animo sereno e gioviale,tanto da conquistare la simpatia degli stessi carcerieri;forse,proprio loro influirono benevolmente per ottenergli, dopo 4 anni,l'espulsione ad Hong-Kong.e,quindi il rientro in Italia.

Questo agile libro, attraverso le esaltanti esperienze di fede del protagonista, offre in dono una preziosa indicazione sulla via dell'umana esistenza. La fede, la bontà, la preghiera sono particolarmente sostenute dallo spirito di carità; la carità stessa è concreta preghiera, carità intesa nel senso più ampio e profondo del termine, quella che trova le sue radici nella calda intimità del proprio cuore. Ebbene in tutti i fratelli Martina le doti di sensibilità e bontà d'animo, attraverso la loro solidissima fede hanno sempre brillato al servizio dei poveri.

Il libro sarà presentato dall'autore giovedì 25 febbraio alle 20.30, nella sala teatro del Priorato di Santo Spirito di Ospedaletto di Gemona. Tutti i proventi (il libro viene ceduto a offerta libera) andranno a beneficio dei 2 mila bambini che a Manila attendono il rientro di padre Malamocco.

Alberto Picotti

Tratto da " La Vita Cattolica del 20 Febbraio 2010"